mercoledì 30 maggio 2007

IV


Il tramonto era prossimo. Il lento appassire del sole tingeva di un rosso cupo la distesa marina. Jack remava. Inflessibile in volto. Un sopracciglio leggermente sollevato. La bocca semichiusa. Davanti ai suoi occhi vigili e marcatamente neri c'era lei. La mappa. Ogni tanto lo sguardo del astuto corsaro si soffermava a leggere in mezzo a quell'accozzaglia di simboli, figure, lettere. E vagava. In cerca della giusta via. Si curava di controllare che stesse navigando nella direzione più agevole. E così era. L'acqua, un tappetto salmone dalla sfumature sanguigne, lo attirava con la sua malia. Nessuna increspatura. Tranquillo. Deserto. Jack poteva veleggiare sereno e sicuro. La bussola, la sua fedele bussola, teneva fissa la lancetta sul vertice più alto. Jack sorrise. Furbo. Non temeva intralci. Sapeva quel che faceva. Ed era determinato a portarlo a compimento. Dopotutto, una sola era la cosa che desiderava. E una sola era la persona che poteva conquistarla. Lui. Rafforzò la presa dei remi. Impiegò più energie. Doveva essere svelto, se voleva arrivare in tempo. Isla Corta distava ancora abbastanza dalla sua posizione. Eppure, Jack sentiva già la molle terra sotto gli stivali acciaccati. E proseguiva risoluto.

- Non puoi essere tanto lontana, gioia. - mormorò a se stesso.

Un ultimo raggio di calda luce irradiò il mondo. Poi, il blu della notte. Poi, l'oro delle stelle.

1 commento:

Capitan Jack Sparrow ha detto...

Miss Elizabeth,
mi sorprendete, e nel contempo, affasciante, sempre di + con i vostri racconti....